Mafie italiane e relazione internazionale
Università di Paris I – Panthéon-Sorbonne
Dottoratto -Scienza politica
Fabrice RIZZOLI

Relazione « politico-mafiose » ed attività criminale alla prova della relazione internazionale
Tesi condotta dal presidente Jacques Soppelsa
Discussione il 22 gennaio 2009
Mention "très honorable" a l'unanimità dei membri della juria :
Professore Charles Zorgbibe
Professore Michel Carmona
Professore Simon Petermann
Professore Giuseppe Muti
Mikhail Lebedev (Михаил Лебедев)
Riassunto
Professore Charles Zorgbibe
Professore Michel Carmona
Professore Simon Petermann
Professore Giuseppe Muti
Mikhail Lebedev (Михаил Лебедев)
Riassunto
La diffusione eccessiva della parola « mafia » impedisce un approccio scientifico del fenomeno mafioso che riscuote o riguarda realtà eterogene. La mafia è un soggetto politico organizzato che si adapta ai cambiamenti sociali e economici. La mafia esercita una sovranità su un territorio circoscritto. A partire di questo feudo territoriale, la mafia struttura e perpetua un sistema basato sulla violenza e l’illegalità. La mafia gestice una vasta ramificata rete di complicita. Anima un codice culturale, con radici profonde ma anche flessibile per adattarsi ai cambiamenti. Gode di consenso sociale da parte della popolazione. In Italia, quatro organizzazioni costituiscono un importante soggetto di studi scientifici.
L’analisi delle mafie nel contesto della storia dell’Italia dimostra che le mafie sono uno strumento di « gouvernance » a disposizione dello stato italiano. Durante la guerra fredda, furonostate usate o utilizzate come forze di containment contro il comunismo. In cambio, le mafie beneficiarano di una forte impunità. Con la fine della minaccia comunista, le relazioni politico-mafiose entrarono in una nuova fase. Pressata dell’offensiva dei magistrati, la mafia siciliana scelse una strategia terrorista il cui obiettivo era di trovare dei nuovi referenti politici.
A partire della fine del antagonismo tra i due blocchi, le mafie sono più sofisticate. In questo modo, possono resistere alle azione repressive delle forze dell’ordine. Controllano il loro territorio e hanno una forte dimensione transnationale. Incarnano questo movimento, al di là delle frontiere, informazione, soldi e personni cui attori sempre meno degli attori dello stato. Adesso le mafie sono delle protagoniste dell’economia mondiale integrata e sono l’immagine di questa nuova distribuzione geopolitica. Infine, studiare le mafie dimostra che vi sono dei fenomeni strutturali e sistemici della mondializzazione.
L’analisi delle mafie nel contesto della storia dell’Italia dimostra che le mafie sono uno strumento di « gouvernance » a disposizione dello stato italiano. Durante la guerra fredda, furonostate usate o utilizzate come forze di containment contro il comunismo. In cambio, le mafie beneficiarano di una forte impunità. Con la fine della minaccia comunista, le relazioni politico-mafiose entrarono in una nuova fase. Pressata dell’offensiva dei magistrati, la mafia siciliana scelse una strategia terrorista il cui obiettivo era di trovare dei nuovi referenti politici.
A partire della fine del antagonismo tra i due blocchi, le mafie sono più sofisticate. In questo modo, possono resistere alle azione repressive delle forze dell’ordine. Controllano il loro territorio e hanno una forte dimensione transnationale. Incarnano questo movimento, al di là delle frontiere, informazione, soldi e personni cui attori sempre meno degli attori dello stato. Adesso le mafie sono delle protagoniste dell’economia mondiale integrata e sono l’immagine di questa nuova distribuzione geopolitica. Infine, studiare le mafie dimostra che vi sono dei fenomeni strutturali e sistemici della mondializzazione.
Parola chiave : geopolitica, Italia, Stato, "gouvernance", controllo del territorio, transnationale, Guerra fredda, droga, borghesia mafiosa